Claudia Losi

Biotopes

dal 3 maggio 2014


Durante la sua residenza nel 2012-13 presso lo studio Orta–Les Moulins nasce la riflessione di Claudia Losi sulle diverse forme di simbiosi che designano genericamente molteplici possibilità di coesistenza tra differenti organismi sia animali sia vegetali. L’artista ha ritenuto stimolante l’idea di esplorare forme di interdipendenza tra le diverse specie, come queste riescano a svilupparsi per sopravvivere e come la modalità evolutiva di una funzione originaria della specie può mutare per assumerne una differente. Quest’idea di uno sviluppo non lineare, a tratti imprevedibile, diviene un’importante chiave di osservazione sulle dinamiche di questi cambiamenti che assumono implicazioni non solo climatiche e ambientali, ma anche culturali.

La realizzazione del progetto Biotopes si è espressa in forme Tessuto-Cemento collocabili in un’area industriale dismessa nelle campagne attorno a Parigi, in un luogo di trasformazione e di cambiamento dove il verde sembrava riappropriarsi di interstizi lasciati vuoti dalle demolizioni o da interventi di restauro in atto. Animali e vegetali “in transizione” potevano abitare in quegli spazi con le medesime qualità e caratteristiche: la realizzazione di una terza dimensione, di un corridoio biologico che potesse aprire la via a un’immaginazione fisiologica e di pensiero non endogamica.
Da un punto di vista formale Claudia Losi ha espresso questa tensione e instabilità morfologica impiegando materiali d’elezione in un articolato processo di lavoro: dapprima con disegni e poi con forme in tessuto imbottite che sono divenute calchi per strutture cementizie, prendendo spunto dalle rocailles inizio Novecento.
L’ultima tappa, ma non la meno importante, è costituita da un’ulteriore evoluzione conferita dall’ambiente naturale in cui le sculture saranno inscritte, colonizzandole e inglobandole in un ecosistema naturale.

Le quattro opere acquisite dalla Collezione (Biotope I, II, III, IV) in parte attengono a casi di simbiosi reali (alghe accoppiate a una salamandra, cervi e uccelli che si nutrono di insetti parassiti) o immaginarie che si ispirano all’iconografia di bestiari medioevali e del barocco (licheni sulla roccia e palco di corna), divenuti patrimonio della cultura popolare.

Dal 3 maggio 2014
Le sculture, installate nel giardino della Collezione Maramotti, sono visitabili negli orari di apertura della collezione permanente.
Giovedì e venerdì 14.30 – 18.30
Sabato e domenica 10.30 – 18.30
Chiuso: 1 e 6 gennaio, 25 aprile, 1° maggio, dall’1 al 25 agosto, 25-26 dicembre
Ingresso libero


L’artista
Interessata alle scienze naturali, così come agli aspetti storici e antropologici dei fenomeni, Claudia Losi utilizza una molteplicità di tecniche come la scultura, il ricamo, la fotografia, il disegno, il video, enfatizzando nel suo lavoro i ritmi di trasformazione del territorio sia come elemento naturale sia connesso allo sviluppo umano.
La sua tensione creativa si indirizza al contempo su uno sguardo intimo sul mondo e sull’analisi scientifica dei fenomeni. Progetti comunitari, performance, paziente lavoro manuale, lunghi itinerari a piedi, sono momenti di una narrazione artistica tesa a connettere e generare nuovi spazi d’interazione umana.


Selezione rassegna stampa

B. Bernasconi, Intervista a Claudia Losi in mostra alla Collezione Maramotti, in "MarieClaire.it", 9 lug. 2014